I gioielli nel cinema: “Colazione da Tiffany”
Cari amici, il racconto di oggi è una finestra su un pezzo di storia del cinema (e di grande gioielleria): era il 20 dicembre del 1961 quando una strepitosa Audrey Hepburn incantava il mondo con in mano un caffè, davanti alle vetrine della gioielleria che diventerà la più famosa al mondo.
Ma il gioielli indossati da Holly Golightly erano davvero preziosi di Tiffany?
È abbastanza scontato che i 5 fili di perle che incorniciano il collo perfetto della nostra Audrey Hepburn siano veri, ma partiamo dal principio. La scelta del gioiello, come è giusto che accada, avvenne dopo che lo stilista Hubert de Givenchy creò l’abito cult, “Little black dress” completandolo con lunghi guanti di satin. La collana, infatti, composta da 5 fili di perle (circa 100, 120 perle di abbagliante bellezza e dimensione) enfatizza il taglio sulla schiena dell’abito, mentre la parte davanti presenta una chiusura gioiello con una cascata di diamanti.
Ma come vi dico spesso non tutto quello che sembra vero… lo è.
Ed ecco che la bella Audrey indossò il prezioso gioiello firmato Tiffany & Co… solo per un servizio fotografico (insieme al diamante giallo di Tiffany: se non lo conoscete troverete nel blog un articolo che lo racconta, cercate “Il diamante giallo Fiorentino”). La Maison fece questa richiesta alla produzione in cambio dell’utilizzo dei loro locali per girare alcune scene del film. Quella che la protagonista Holly Golightly indossa nelle scene del film in realtà è un’imitazione creata dal designer francese Roger Scemama. Quindi, cosa abbiamo imparato da Audrey? Che il gioiello va scelto tassativamente dopo l’abito e, per essere raffinate, non è indispensabile spendere cifre da capogiro, basta saperli indossare.
Certo, per lei forse era tutto un po’ più facile…!